Putain des Palaces di Etat Libre d’Orange

Putain des Palaces di Etat Libre d'Orange
Putain des Palaces di Etat Libre d'Orange

Putain des Palaces è il profumo di punta (il più venduto insieme a Divin Enfant) della casa di nicchia Etat Libre D’Orange, abbreviato ELDO.


Prima di parlare di Putain des Palaces, devo spendere due parole su questa casa che fa tanto scalpore per i nomi dei profumi, per le sue scelte di marketing “azzardate” ma scelte a tavolino.
È una casa creata come una “dichiarazione d’indipendenza” in un mondo di fragranze puramente commerciali, rappresenta la profumeria al top della provocazione.

Etat Libre d’Orange, che si traduce con “il libero stato d’Orange” (dov’è nato il suo creatore Etienne De Swardt), “è un paese di libertà, scevro da ogni tabù, un paese dove l’insubordinazione e l’erotismo olfattivo regnano sovrani”.
Ciascuno dei suoi profumi possiede nomi “politicamente scorretti” altamente provocatori, originali ed irriverenti. Profumi che una signora di una certa età non si comprerebbe mai e nemmeno la ragazza cosiddetta casa e chiesa!

Nomi come Secretions Magnifiques (nato per assomigliare alle secrezioni maschili, immettibile per i miei gusti per l’eccessiva quantità di calone, peccato perché le note di fondo sono molto buone), Archives 69, Charogne, Jasmin et Cigarette (tabacco e gelsomino, ispirato alla divina Marlene Dietrich, particolarissimo). E poi Vierges et Toreros, Rossy De Palma, Like this (ispirato a Tilda Swinton, è profumo che sa di torta alla zucca) ed altri ancora.

Putain des Palaces è un profumo che secondo me non rispecchia il nome che porta.
Sul loro sito c’è la descrizione in francese che tradotta parla di una donna, del suo rossetto vistoso, del suo sorriso un po’ plastificato. Del suo profumo alle spezie che col passare dei minuti, quando il sipario si abbassa e le luci si spengono, prende una nota alla violetta quasi malinconica.

Putain des Palaces di Etat Libre d'Orange

Sarebbe descritto come un profumo per una femme fatale che sogna di adescare i suoi desideri al bar di un grande albergo, di introdurre i suoi fantasmi nella clandestinità di un ascensore e di avvolgere il suo piacere in lenzuola di seta. Ecco, per me non è affatto un profumo da “femminone esagerato”. Questo nome è una trovata pubblicitaria che rispetta poco l’essenza della fragranza che è anche delicata e per nulla da alcova.

Partendo dalla composizione del profumo, ha assoluta di rosa aldeica, violetta, cuoio, mughetto, mandarino, zenzero, polvere di riso, ambra, note animali. Si apre con un tocco di zenzero che lo rende particolare, poi si avverte subito la rosa. Dopo si fa strada prepotentemente la violetta dando la malinconia ad un profumo cipriato tipicamente francese. Un accenno di cuoio morbido, fluido quasi tattile, insieme all’ambra e alle note animali lo rende caldo, sensuale, intimo.

È un profumo tipicamente femminile, delicatissimo, quasi etereo, molto intimo.
Assolutamente il contrario del nome che porta, ovvero da “vecchia mutanda” come cantava Renzo Arbore negli anni ‘90 ironizzando l’ex cocotte attempata.
Non è affatto un profumo pesante, aggressivo, da signora che non accetta d’invecchiare.
Quelle signorone di una certa età che mostrano gambe che hanno condotto diverse battaglie “in orizzontale ovviamente” e che ora sono in perenne competizione con le giovani. Quelle gentil signore che cercano di passare avanti facendo le svampite/carogne e lasciando scie di profumo che tramortirebbero pure un morto.

Ecco, dimenticate tutto questo!
Putain des Palaces in realtà è un profumo da RAGAZZA, non da signora. Da ragazza dal sapore retrò, che ama lo stile vintage, che fruga con brama nell’armadio della mamma e della nonna per trovare qualcosa dal sapore antico.
Quel tipo di ragazza che ama la cipria messa rigorosamente col piumino rosa, che colleziona profumi con la boccetta di una volta, quella che si vaporizza con lo spruzzino stile pennacchio.
Quella ragazza che si è fatta regalare i dischi in vinile dal papà e se li accarezza come una reliquia.
La ragazza che è cresciuta coi film di Audrey Hepburn, che ha sognato guardando Sabrina ma è impazzita con Colazione da Tiffany e le scende ancora la lacrimuccia sentendo Moon River.

Putain des Palaces di Etat Libre d'Orange

Il tipo di ragazza che ha letto tutti i libri di Jane Austen ma NON si immedesimava nell’eroina ribelle ed anticonformista. Si rispecchia invece nella sorella più assennata, più virtuosa, più femminile, in Emma ad esempio!

Putain des Palaces di Etat Libre d'Orange

A mio modesto avviso Putain des Palaces di Etat Libre d’Orange è tutto ciò racchiuso in una bottiglia di profumo. Appena spruzzato si avverte il lato cipriato e romantico. Poi si fanno sentire le note animali, quel lato caldo che lo rende “putain” e che dà il pepe ad un classico cipriato altrimenti banale. Diventerebbe troppo simile a Chanel n. 5, Lipstick Rose di F.Malle, Citizen Queen di Juliette Has a Gun.

Queste note calde le riconduco sempre alla “ragazza vintage”, l’adolescente romantica che sogna attraverso il passato. Quel sentore “animale” lo avverto come gli ormoni tipici del periodo adolescenziale.
I primi amori, le prime volte, quel periodo “agrodolce” a volte tormentato che trasforma la ragazzina timida e romantica in una donna ancora inconsapevole del suo potere seduttivo. Quella giovane donna che arrossisce se la guardi negli occhi, e che copre quel rossore con la cipria, tanta cipria.

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