Oggi vi presento l’uscita di due profumi per capelli in collaborazione con Maternatura!
Queste profumazioni descrivono due tipologie di donne diverse:
la donna Yin Mia
la donna Yang Gaia
Eccovi tutto il progetto che c’è dietro!

Premessa:
Nell’arco della storia c’è stato un alternarsi di stili, di costumi, di mentalità, di aspirazioni materiali, di aspirazioni in generale, di spinte identitarie e di conquiste sociali in cui la donna è stata oggetto di grande evoluzione attraverso la sua personale trasformazione che l’ha fatta mutare sia nei gusti e sia nel modo di sedurre.
La donna di oggi sceglie cosa essere; non è più oggetto di scelte altrui!
Ho preferito il profumo come modo di descrivere la donna perché indossarlo va oltre lo spruzzarsi un’essenza. Semmai è una scelta di relazione, di espansione ed espressione di sé.
Profumarsi è un atto comunicativo, è un vero autografo emotivo.
E’ un rito giornaliero che rappresenta la nostra firma con cui ci presentiamo per la prima volta alle persone che non sanno nulla di noi e devono scoprirlo nell’arco temporale di pochi secondi.
Mentre vestirsi e truccarsi è un atto rappresentativo legato alla memoria visiva che decade rapidamente, l’olfatto è un potente attivatore dell’istante che dura nel tempo, capace di dare informazioni sulla persona che si ha davanti senza l’uso delle parole.
L’olfatto evoca immagini, ricordi sia piacevoli che spiacevoli, scatenando emozioni!
Cos’è il profumo? È l’essenza di una sensazione provata.
L’olfatto è il re dell’istante, è il senso più primitivo, i ricordi che partono dal naso non svaniscono mai.
Gli odori, tra l’altro, non si scordano in tutta la vita come scrisse Primo Levi parlando di Auschwitz: “Tutti gli odori, gradevoli o no, sono straordinari suscitatori di memorie”.
Quando conosciamo per la prima volta qualcuno, nella prima impressione, entrano in gioco i sensi della distanza, ovvero la vista e l’udito, restano estranei quelli del contatto, gusto e tatto, mentre l’olfatto si trova al confine, tocca le emozioni lambendone sensazioni intuitive.
Ho voluto creare l’associazione tra capelli e profumo perché i capelli compongono per un buon 60% il fascino di una persona e, se vengono legati al più ancestrale dei sensi – ovvero l’olfatto – si crea un potente mezzo di comunicazione a disposizione della donna.
Perché ho scelto queste due fragranze?
Per descrivere due tipologie di donne diverse che sono facce opposte della stessa medaglia ovvero: l’essere donna!
Il primo profumo si chiama Gaia ed esprime la parte Yang.
Si apre con una Testa floreale fruttata: orchidea nera, ylang ylang, bergamotto e cocco.
Cuore speziato aromatico: pepe rosa, chiodi di garofano, tartufo nero.
Fondo legnoso ambrato: patchouly, sandalo, vetiver, legno di Cashmere ed ambra grigia

Questo profumo descrive una donna senza vie di mezzo, nulla di sé stessa è soffuso o sfumato, è provocatoria, decisa, intensa. Ci parla di una donna emancipata, indipendente,che sa quello che vuole e come ottenerlo ma che non rinuncia ad essere femminile.
Si sentono soprattutto le note del tartufo nero, il patchouly, il sandalo, il legno di Cashmere e l’ ambra grigia.
Lo Yang è la parte istintiva e selvaggia, seducente, ambiziosa, colma di energia, imprevedibile e ingovernabile, è il fuoco, l’azione, l’essere l’origine della forza!
Il lato rock della femminilità, esprime la donna guerriera!

Che profumo indossa una simile guerriera?
Una donna del genere necessita di profumi potenti, nel senso di profumi con note decise che indicano la determinazione dell’elemento Yang.
È una donna fatta di contrasti, tali contrasti deve emergere in tutta se stessa e soprattutto nel suo profumo! Devono solo essere saputi dosare, ma devono far parte di lei, del suo essere donna.
Ho scelto note più corpose, più pungenti, più decise, proprio per sottolineare un tipo di bellezza, sensuale, con carattere pungente con quel retrogusto noure, più dark, più misterioso ma volitivo allo stesso tempo! I suoi capelli sono avvolti da una nuvola di profumo che si apre con una misteriosa orchidea nera, unita agli esotici ylang ylang e cocco.
Piano piano esce il cuore speziato aromatico che descrive un profumo non banale. Un cuore composto da pepe rosa, chiodi di garofano e soprattutto la tartufo nero che dona un carattere unico ed anticonvenzionale, addolcito dal fondo legnoso ambrato fatto di sandalo, legno di Cashmereed ambra grigia.
È un profumo che deve creare un alone di malizia e sfrontatezza!
MIA – Yin
Il secondo profumo si chiama Mia ed esprime la parte Yin.
Le note di testa sono composte dal pompelmo che dona un lato frizzante.
Il cuore è fatto di Gelsomino, ananas, goji, rosa, mela.
Il fondo, che caratterizza questo profumo, è soprattutto composto da fava tonka e muschio.

Mia è un profumo in cui le note di testa ed il cuore sono molto marginali, mentre la fava tonka, che rappresenta il fondo del profumo, è dominante e descrive una donna sensuale, dolce molto femminile.
Questo profumo descrive l’archetipo della donna anni 50, ovvero il prototipo della femminilità. La donna un po’ bambola-bambina, quel mix di candore e spudoratezza che solo l’elemento Yin sa dare…
Essere Yin descrive le qualità sottili dell’essere umano come la bellezza, l’armonia, l’amore, la sensibilità, la luminosità, la morbidezza, la dolcezza.
L’ideale della donna Yin è una donna dal viso incorniciato dai capelli, la purezza neoclassica del profilo, i vestiti che mostrano le spalle nude “degne di Tiziano”, su cui posa con negligenza una stola leggera che illumina un viso dai tratti singolari e dolci.
Tutto in lei è candido ma sensuale, sanguigna ma dolce, ardente ma pacata, e questo elemento esprime tutta la parte femminile in tutta la sua interezza. Il suo fascino naturale ha un nonsoché di provocante: saranno la carnagione luminosa, una fisicità esuberante, un paio di occhi luminosi e un sorriso scintillante. È la donna in tutte le sue accezioni.

Che profumo indossa la donna Yin?
Nonostante sia un profumo molto ricco, molto dolce, il patchouli è presente nel profumo; dopo l’apertura frizzante del pompelmo, il cuore dolce della fava tonka unito al gelsomino fa percepire quella nota terrosa carnale che il patchouli esprime.
Questo profumo lascia una scia potente nei capelli, ricca, come una carovana di spezie e frutta secca che attraversa il deserto, e tu, disperso nel nulla, cerchi il filo d’Arianna o le briciole di Pollicino per ritornare a casa da lei che ti aspetta con tutto il suo calore…
Sono profumi opposti e simili allo stesso tempo proprio perché vorrei mandare il messaggio che l’accettazione di sé stessi passa attraverso l’accettazione del nostri lati diversi.
Tutte noi siamo in cerca dell’autorealizzazione lavorativa, ma sotto sotto siamo anche alla ricerca della nostra sensualità che non vogliamo ripudiare… Ecco questi due profumi raccontano proprio le due diverse sfaccettature della nostra epoca!
Passiamo alla scelta del profumo. Le domande che dovrebbero farsi sono:
Cosa vuoi comunicare?
Qual è l’immagine che vuoi dare come biglietto da visita?
Cosa vuoi che emerga di te?
Quando ti presenti per la prima volta cosa si deve sentire per prima cosa?
Stabilito questo primo identikit, bisogna ricordarsi che il profumo è emozione ed anche gioco!
Bisogna anche giocare con la propria immagine.
Per tale motivo ho voluto scegliere due essenze a cui si può fare il Layering, ovvero la stratificazione.
Questi due profumi si possono mischiare\stratificare fra di loro mescolandosi e diventando molto avvolgenti… Sono profumi che si possono fondere, si compensano, proprio come l’yin e lo yang creando a sua volta un profumo unico…
E la nota che esce per prima dipende soltanto dalla persona…
Facendo il Layering, ovvero stratificandoli, si personalizzano.
Sono profumi molto persistenti, durano molte ore e possono essere usati anche come profumi tradizionali, non solo sui capelli!

Li ho scelti adatti per il layering proprio perché, come ho detto prima, l’accettazione di sé stessi passa attraverso l’accettazione del nostri lati diversi; e lo yin e lo yang sono due facce diverse della stessa moneta!
Ricordatevi sempre che il profumo che indossiamo oltre a comunicare una parte di noi è la nostra firma, il nostro autografo emotivo.
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