In Italia l’armocromia è una disciplina poco conosciuta, solo i grandi stilisti o make up artist l’hanno studiata, la gente comune non sa cosa sia l’armocromia né ne conoscono le basi.
Partiamo quindi proprio dalle basi dell’armocromia.
Cos’è l’armocromia?
L’armocromia è una disciplina.
Per disciplina o materia si intende un qualsiasi settore delle conoscenze umane organizzato, con delle regole ben precise e finalizzato allo studio di una determinata materia.
Partendo da questo punto, ovvero che l’armocromia è una disciplina introdurrò pian pano dei concetti base.
Dopo aver affermato cos’è l’armocromia passiamo alla seconda domanda:” a cosa serve l’armocromia? Che finalità ha?”
L’armocromia serve a farci capire quale colori armonizzano meglio con i nostri colori naturali.
In che modo? Tramite la reazione di un determinato colore direttamente sulla nostra pelle.
Non avete mai notato come lo stesso rossetto su di voi sia in un modo e su una vostra amica sia in un altro modo?
Sento sempre dire : ”ma io sono chiara, lei è olivastra, quella è bionda, l’altra è mora.”
SBAGLIATO. Non è questo è il punto .
Questa astrusa parola, ARMOCROMIA, cos’è?
Ho letto su internet una marea, consentitemi il termine, di stupidaggini, scritte da persone che creano per non dire inventano qualcosa di abbastanza semplice (se si comprende il meccanismo), che ha dato vita ad una serie di leggende assurde.
ARMOCROMIA = ARMONIA DEI COLORI è un sistema creato agli inizi del secolo scorso da Johannes Itten (1888-1967), artista svizzero e docente presso la Bauhaus School of Art, in Germania.
Itten scrive nel 1961 “L’Arte del colore”, libro in cui espone una nuova teoria dei colori, che tiene conto delle due caratteristiche principali del colore:
a) Temperatura (caldo / freddo)
b) Valore (chiaro /scuro)
Partendo dalla temperatura Itten divide i colori in colori caldi e colori freddi.
I colori caldi sono quelli a base gialla, I colori freddi sono a base blu!
Un pittore sa bene che in natura ci sono tre colori primari:
1) rosso o magenta primario 2) giallo primario 3) blu primario e da questi tre colori derivano tutti gli altri colori . Con l’aggiunta del bianco e del nero si da luminosità o profondità (su questo punto ne parlerò in un’altra fase).
Ricapitolando
1) Colori Caldi (sono a base gialla)
2) Colori Freddi (sono a base blu)
Da questa suddivisione Itten, osservando la natura, ovvero le stagioni, crea così quattro categorie cromatiche precise corrispondenti alle quattro stagioni collegandolo all’essere umano:
Inverno

Primavera

Estate

Autunno

Secondo la sua teoria i colori caldi (a base gialla) e luminosi li troviamo in natura durante la primavera.
Basta osservare un prato con margherite e papaveri che si scorge il verde mela, il verde smeraldo, il corallo, il turchese, l’ oro chiaro, il giallo caldo tipo i narcisi che sbocciano, l’arancione, il rosso aranciato.


Quelli freddi (a base blu) e chiari (luminosi) corrispondono ai colori dei paesaggi estivi (tutti i lilla, grigi chiari, blu mare, celeste, parecchi rosa, rosso anguria); guardate un paesaggio tropicale e abbiamo tutta la palette dell’estate.


Quelli freddi e scuri sono i colori presenti in inverno (bianco, nero, marrone nero, blu scuro, magenta, rosso lacca, fucsia, grigio, una marea di blu molto decisi, argento); un paesaggio alpino è un tripudio del bianco della neve che fa da protagonista di fatto..


Infine quelli caldi e scuri ricordano i colori autunnali (fuoco e fiamme, rosso arancio, arancione zucca, quasi tutti i marroni caldi, bronzo, oro vecchio stile goldfingher, verde militare, verde bottiglia), anche qui basta vedere una baita a fine ottobre con i primi caminetti accesi e il vin brulè ed ecco creati i colori autunnali.


Clicca qui hai perso la prima parte delle basi di armocromia, oppure vai avanti con la terza parte.
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