“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Tant’ è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.
Io non so ben ridir com’ i’ v’intrai,
tant’ era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.”
Comincia così, con il primo canto dell’Inferno, la Divina Commedia di Dante, nella quale tratta delle pene e dei castighi, dei vizi e dei meriti, dei premi e delle virtù.
A parte l’assonanza Inferno ed Inverno, l’ho voluto citare perchè questa è la stagione dei controsensi, degli eccessi, della trasgressione e della fragilità. Almeno per me.

Leggo spesso in giro come esempi o metafore sull’inverno la Diva, la vamp, la donna algida, ho trovato sempre tutto ciò molto banale se devo essere sincera.
Se ci ragionate converrete con me che risulterebbe un tantino ridicolo che Marylin Monroe, Grace Kelly, Rita Hayworth, Katherine Hepburn, Sofia Loren, Brigitte Bardot, le contemporanee Meryl Streep, Cate Blanchett, Angelina Jolie, non possano essere annoverate come dive perché non appartenenti alla categoria dell’inverno in armocromia…
Sarebbe un’utopia pensare che la bellissima Rita Hayworth celebre nel film Gilda detta l’atomica, così sensuale da aver fatto capitolare il principe ismailita Aly Khan, erede dell’Aga Khan III, non sia stata una vera diva…
Eppure, visto il potere delle parole, parrebbe che se non sei inverno (assoluto) in armocromia non sei diva!
Mi sembra tutto troppo condito dal gusto personale che molte volte non coincide con la realtà…
L’armocromia non stabilisce chi è diva o chi non lo è, semmai aiuta a stabilire la temperatura, il croma, la saturazione di una persona. L’essere diva è un qualcosa che va oltre tutto ciò, diva a mio modestissimo parere ci si nasce non lo si diventa, e valica anche l’aspetto fisico.
Le metafore, gli esempi, la scrittura ricca di aneddoti aiutano a capire bene dei passaggi di una materia che potrebbe risultare troppo <<tecnica>> o <<astrusa>> se non viene spiegata con <<leggerezza>>.
Ritornando all’inverno, l’ho volutamente lasciato per ultimo perchè volevo rifletterci..
Questa è la stagione in assoluto che conosco di più, perché sono cresciuta tra gli inverni, a casa mia son tutti inverni, genitori, parenti stretti, dolce metà, amici, colleghi. Solo mia nonna materna era un autunno come me e mia zia, per il resto TUTTI inverni…
Riconoscerei un inverno quasi subito anche se la mia <<favorita>> rimane l’estate.
Mi sono chiesta cosa rappresentasse per me questa stagione e l’ho chiesto ad una settantina di ragazze, visto che è una stagione amata da parecchie.
Ebbene sono arrivata ad una mia conclusione: l’enigma!

L’inverno è una stagione dal croma che parte dal medio e raggiunge l’altissimo.
Il contrasto nei colori da indossare varia dal medio all’altissimo.
La temperatura parte dal neutro-fredda e arriva al ghiaccio totale del polo Nord.

I colori sono: il blu scuro, il grigio piombo, il mirtillo, il verde pino smorzato, il berry, il verde bosco profondo, il teal profondo, il blu notte, il rosso scuro, il rosso sangue, il bianco ottico della neve, il nero, il rosso puro (rosso Ferrari), i colori ghiacciati (che sono quei colori che sembrano pastello, ma in realtà sono tutto tranne che delicati, sono pungenti come una lama ghiacciata!), i colori primari (blu primario, rosso primario, giallo primario), il fuchsia brillante, il blu elettrico.



Vip di riferimento:
Ginnifer Goodwin, Bridget Moyanhan, James Franco Jim Sturgess, Penelope Cruz Monica Bellucci, Ben Affleck, George Clooney, Jennifer Connelly, Liz Taylor, Tom Cruise, Megan Fox, Alexis Bledel, Elijah Wood, Nicholas Hoult, Juliette Binoche, Anne Hathaway, Audrey Hepburn, Rooney Mara, Mary Louise Parker, Christina Ricci, Audrey Tatou, Shania Twain, Liv Tyler, Catherine Zeta-Jones, Sandra Bullock, Penelope Cruz, Johnny Depp, Robert Downey Jr., Colin Farrell, Salma Hayek.


Il suo periodo corrispondente è il mese di dicembre, quando l’autunno è appena finito e il paesaggio sembra avvolto come da una bruma da romanzo fantasy; non cade ancora molta neve, il paesaggio non è ancora ghiacciato, il cielo è plumbeo ma carico dell’oscurità dell’inverno.
Le temperature dell’inverno si abbassano al massimo rigore nel mese di gennaio, quando la neve e il ghiaccio ricoprono impietosamente ogni cosa, i contorni si fanno netti e taglienti, i colori messi a contrasto con la neve spiccano immersi nel bianco accecante. Piano piano la neve si scioglie verso il mese di febbraio, iniziano ad uscire i primi colori, che danno così un tocco di calore primaverile al gelo dell’inverno. Questi colori irrompono prepotentemente sopra quel bianco e dipingono tutto quel paesaggio fatto di durezza e fragilità con dei contrasti quasi <<surreali>>.
Tutto questo è inverno in armocromia, la fragilità del ghiaccio che se non lo maneggi con cautela si spezza in un attimo, la drammaticità dei colori plumbei, la teatralità dei suoi contrasti, la durezza di quelle temperature e anche l’aridità della sua terra…
L’inverno è una sorta d’inferno terreno condito da attimi di paradiso dove i personaggi sono enigmatici…



Vi spiego perché l’enigma: avete presente il quadro Mona Lisa di Leonardo da Vinci? Ecco, ha un sorriso e uno sguardo che non si riesce a decifrare, e così io vedo l’inverno in armocromia, non sai mai quello che sarà, magari nevicherà, magari sarà rigido, o piacevole, o quel freddo sarà così pungente da entrarti nelle ossa e farti sentire il freddo anche nell’anima..
Questa per me è la vera potenza di questa stagione, la sottile trasgressione che può essere totale come un pezzo rock puro dei Metallica sparato come sveglia di prima mattina o trasformarsi in un pezzo di Puccini cantato della Callas mentre ti sorseggi il tuo buon vin brulè al calduccio… L’inverno in armocromia non ha vie di mezzo.
Se dovessi citare gli aggettivi che gli appartengono sono senz’altro la teatralità, la trasgressione, l’eccesso, la dualità, il gotico, il magnetismo demoniaco e la purezza paradisiaca raffigurata da una ballerina di Degas pronta a ballare la morte del cigno.
Ci sono quattro film che secondo me rappresentano questa stagione:
–Il dottor Zivago per i suoi paesaggi, la temperatura, il contesto…


– Batman di Tim Burton dove troviamo una Gotham City che sembra il ritratto sputato dell’inverno profondo soft, stagione bistrattata da tutte, ma di una contemporaneità pazzesca.
L’unica delle quattro stagioni che rappresenta l’uomo moderno con con le sue frenesie, i suoi abiti scuri di classe da professionista in carriera, il vero yuppie che scala con grinta la City.
E la sera la cara City si trasforma in Gotham City…
I cui personaggi sembrano un mix d’inverno profondo e inverno assoluto, una su tutte CatWoman…
Perché l’inverno in armocromia è anche magnetismo molto forte quasi <<diabolico>>.






–Black Swan, cigno bianco e cigno nero, l’enigma…
Quella bellezza che non sai se è un angelo o un demone, indecifrabile, fragilissima nella sua potenza.
Tutto il contrario di tutto…La purezza del bianco quasi virgineo con la severità del nero, funereo ancestrale. Gli opposti che convivono in una sola persona e che a volte l’annientano…
Piccolo OT: Coco Chanel era un inverno assoluto, lei fu la prima ad accostare il bianco con il nero e sapete il motivo? Perché Gabrielle nacque in un orfanotrofio e fu cresciuta dalle suore.
Per questo il bianco e il nero, perchè ricordavano l’austerità dell’abito monacale.



-Memoria di una Geisha, la straordinaria bellezza di una geisha e i suoi colori contrastanti mi ricordano l’inverno brillante. Sembra il suo ritratto dove tu puoi solo essere spettatore di cotanta grazia…


Tutto questo per me è l’enigma.
Vedi una bellissima donna dalla bellezza indecifrabile, può essere elegante come un cigno e dolce come una nuvola di zucchero filato o trasformarsi in un gatto nero pronto a graffiarti o, peggio, è una vampira… Tu questo non lo sai, lei è lì indecifrabile, lei è un inverno, non lo capirai mai se non la <<vivi>>….



Scopri le sottostagioni dell’inverno:
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