L’autunno in generale (e nello specifico l’assoluto) rappresenta il calore, la maternità, la moglie, il trionfo dei sensi, l’olfatto, il tatto, il gusto, la vista, l’udito, la seduzione costante nel tempo, l’autunno profondo è l’amazzone femminista che riesce a vivere senza la <<dipendenza>> di un uomo, desiderata da tutti e non sottomessa a nessuno.
L’estate soft profonda, l’autunno soft profondo e l’inverno profondo soft sono ancora il sogno, la tentazione mentale non espressa concretamente, il miraggio, l’ossessione, che sotto questi aspetti le rende anche più pericolose seduttivamente parlando.
L’inverno profondo in armocromia per me rappresenta l’amante vera e propria, il sesso puro, caratterizzato dai suoi eccessi, dall’alternarsi di emozioni, dai suoi colori in contrasto tra di loro.
Colori forti, imponenti, misteriosi come il nero, il blu, il bianco, il rosso scarlatto, i magenta, i colori scuri che rappresentano la notte.
Il blu e il nero della notte, il rosso scarlatto del rossetto lasciato sulle lenzuola bianche candide come la neve fuori, il viola dei guanti e il berretto di lana …

Il momento magico per antonomasia in cui gli amanti vi si abbandonano, dediti nient’altro che al reciproco appagamento.
Complici il silenzio, la lontananza dalla folla, dagli sguardi indiscreti, l’alcova perfetta per soddisfare il loro piacere.
Il tempo della notte è lento, è dilatato, come il ticchettio di un orologio a pendolo che lentamente segnerà la fine dell’incontro.
Questi colori evocano lo scontro di emozioni diverse, la frenesia di due corpi che si cercano, si bramano, si divorano in un furioso gioco erotico che li travolge con l’adrenalina che scorre nelle loro vene, condita dal timore di essere scoperti.
E come qualcuno cantava :
<< seguenti invernali assumono sapori tropicali, quando le tue mani i sensi miei consumano,
per quel tuo panorama che non si nomina in quei secondi di nirvana dove ci guardiamo l’anima..
J Ax Guapa Loca>>

Ecco la drammaticità del clima invernale.
In questa stagione non mi vengono in mente streghe, vampiri et similia, bensì l’eroina di un romanzo di Lev Tolstoj: Anna Karenina.


Una donna dilaniata dalla passione per il suo amante e dall’affetto per il figlio, merce di ricatto nei suoi confronti da parte del marito tradito..
«Io penso – disse Anna, giocando con un guanto che si era tolto – io penso… se è vero che ci sono tante sentenze quante teste, così pure tante specie d’amore quanti cuori» .



Drammaticità, teatralità, fragilità, la durezza delle temperature, l’aridità della sua terra, tutto questo è inverno!
Ciò, a mio avviso, viene trasferito anche alla persona.
Perchè, vi chiederete, mi viene in mente l’amante?
Perché i colori dell’Inverno Profondo in armocromia sono i colori dell’Inverno con una leggera rimanenza del calore dell’Autunno.
Prevale il freddo, siamo in Inverno; tuttavia nei colori si percepisce ancora una traccia di calore dall’autunno appena trascorso.
I colori di conseguenza saranno più neutri di quelli dell’Inverno Assoluto, perché rappresentano un connubio tra i colori freddissimi e quelli neutri caldi dell’Autunno Profondo.
Questo dato, se lo trasportiamo all’esempio iniziale, cela sotto la freddezza apparente ancora il fuoco della stagione passata.
Un fuoco sotto la cenere, mascherato dalla tipica freddezza invernale.
Ma il fuoco le appartiene e non lo riesce a dominare col ghiaccio della neve.
Ed ecco che divampa improvvisamente, senza compromessi, come i suoi contrasti, netti taglienti scenici…
Come sopra detto, potevo citare l’esempio di Malefica, di streghe, di vampiri, di licantropi e quant’altro…
Se devo essere sincera mi annoiavano un pochino, non rappresentavano appieno questa stagione ricca di controsensi che la rende affascinante, imprevedibile.
Chi se non Anna Karenina esprime in un solo personaggio: drammaticità, teatralità, fragilità, vulnerabilità, durezza, crudeltà, imprevedibilità, tenerezza, mistero, magnetismo?
Forse se mi applicassi ulteriormente troverei altre figure evocative.
Ma per ora mi è sembrata calzante l’eroina di Tolstoj.

Come dicevamo le caratteristiche dell’inverno sono date soprattutto dal clima; questa stagione la possiamo collocare nel mese di dicembre con le giornate sempre più corte e piene di zone buie, scure.
L’Autunno è uscito di scena e l’Inverno ha iniziato a regnare come un sovrano crudele ed imprevedibile.
Le ultime fiamme dei colori autunnali sono solo un ricordo del manto gelido dell’Inverno.
Le foglie cadute accartocciate che ricoprivano il terreno sono ormai coperte dalla neve, gli alberi sono spogli, marroni scuri e sembrano delle mani verso il cielo.
Il fumo grigio dei camini sporca l’azzurro del cielo, un azzurro freddo, ghiacciato, tinto di grigio.
Questo è il panorama dell’Inverno Profondo in armocromia.
Il termine <<inverno>> deriva dal latino hibĕrnum (<<stagione invernale>>, con riferimento a tempus) e dall’aggetivo hibernus (<<invernale>>), riferito a hiems (<<inverno>>).
Colori piuttosto scuri, profondi, neutro-freddi.
Il nome deriva dal latino hibĕrnum (con riferimento a tempus) «stagione invernale» e dall’aggettivo hibernus «invernale» riferito a hiems «inverno».
È convenzionalmente accettato considerare <<inverno meteorologico>> i tre mesi di dicembre, gennaio e febbraio.L’inverno profondo in armocromia si colloca nel mese di dicembre, quindi diciamo che ancora il dramma delle temperature gelide non è giunto.
Il clou dell’inverno deve ancora arrivare (nel Medioevo e non solo era facile diventare poveri, bastava un raccolto andato male per un inverno troppo freddo, si moriva spesso di freddo e di fame in questo periodo); mentre a dicembre le festività stanno giungendo.
Il Natale con i suoi colori, i suoi pacchettini allegri, l’atmosfera gioiosa è prerogativa dell’inverno profondo.
Le strade illuminate si riempiono di gente di buon umore, le città sono sontuosamente addobbate per l’occasione. I bambini non stanno più nella pelle all’idea di montagne di giocattoli da scartare. L’aria gelida, frizzantina, punge la faccia e l’odore dell’aria è inconfondibile…
Sa di pulito,quasi di federa di un cuscino appena lavata dove si mischia l’odore dell’incenso della Chiesa che celebrerà la Messa tradizionale.
L’albero, il presepe, lo spumante, il panettone, la gioia collettiva, tutto questo forma l’habitat dell’inverno profondo in armocromia.

Questo che significa?
Che lo rende di gran lunga più umano, più carnale dell’inverno assoluto.
Sicuramente lo rende contraddittorio, ma dona quel pathos che l’inverno assoluto non ha.
Durezza, crudeltà, aridità non appartengono ancora a questa tipologia cromatica, mentre sono prerogative dell’inverno assoluto.
Perchè ho scelto la figura dell’amante per rappresentare questa tipologia?
Perché è l’incarnazione del sesso e del desiderio, non si cura di agire su altri sensi (cosa che invece appartiene alle stagioni calde, secondo me).
Con l’inverno i sensi sono attenuati, ad esempio chi è allergico o chi ha un olfatto molto sviluppato d’inverno si tranquillizza, mentre in primavera impazzisce.
La sua aurea di innocenza e vulnerabilità è una miscela esplosiva che lo rende diverso da tutte le altre stagioni; è sia crudele con le sue temperature, sia fragile.
Rifletteteci, il ghiaccio si spezza con facilità.
Quasi tutte le caratteristiche fisiche sono <<costruzioni>>; la chiave di lettura di questa stagione è la vulnerabilità mista a sessualità.
Attenzione: “è sessualità, NON sensualità”.

Anna Karenina, se l’analizzate, da una parte era come se invocasse sesso a gran voce per sentirsi viva, e dall’altra era bisognosa di affetto e comprensione.
Tutti gli atteggiamenti sono deliziosamente ambigui.

Nel mondo odierno questa fantasia non può che agire prepotentemente sulla psiche dell’uomo, il quale ora più che mai vive in un mondo che circoscrive i suoi istinti aggressivi rendendo ogni cosa sicura e priva di rischi, un mondo che offre possibilità di avventura infinitamente minori di un tempo.
Questa è l’era del TUTTO e niente, dell’apparire sull’essere.
Se ci pensate, basta vedere i Tudors per farsi una idea, in passato l’aggressività di un uomo aveva degli <<sfoghi >> di altro tipo come le guerre, mari aperti, intrighi politici. Ci sono ancora, purtroppo, ma l’accezione è diversa.

Ricapitolando:
La stagione invernale è aggressiva, l’aggressività è una sua caratteristica, in inverno la gente moriva di fame e di freddo…
Nel dominio sessuale cortigiane ed amanti erano, a tutti gli effetti, un’istituzione sociale che garantiva loro la varietà e la caccia a cui l’uomo ambiva (le famose case chiuse, alias bordelli).
Adesso c’è una disinibita libertà sessuale che rischia la noia, a mio avviso.
Mi spiego meglio: c’è tutto, troppo!
In quanto privo di adrenalina, gli istinti di un uomo lo corrodono, lo rendono represso, capriccioso ed apatico.
A volte uomini dotati di potere compiono le azioni più irrazionali,come avere una relazione clandestina nel momento meno adatto, solo per il gusto dell’avventura e il piacere di sfidare il pericolo.
L’eccitazione nasce dalla paura; in questo caso la paura del rischio.
L’irrazionale ha un grande fascino, soprattutto per gli uomini, obbligati ad essere sempre razionali, imprigionati nel ruolo del buon padre di famiglia,del lavoratore perfetto etc.
Per tutti questi motivi ho voluto cercare un’immagine evocativa per questa stagione, diversa dallo stereotipo della strega che per carità ha il suo fascino,ma non sviscera alcuni aspetti più sessuali che questa stagione ha secondo me.
Le donne inverno profondo hanno un make up importante, un abbigliamento dal contrasto netto che agisce in modo potente sulla immediatezza visiva. Queste cose aggirano i processi razionali e hanno lo stesso effetto che un’esca ha sugli animali o il rosso su un toro.
Detto in soldoni sono appariscenti, nonostante dominino perfettamente tanto colore e tanta profondità; hanno un’immagine forte, di donna senza compromessi, tosta, trasgressiva che nessun’altra stagione ha. Per questo è tanto ambita.
C’è da premettere che TUTTE le stagioni hanno i loro punti di forza e i loro <<nei>> .
La mia preferita ad esempio non è l’inverno; sinceramente le apprezzo tutte, particolarmente le stagioni chiare. Ciò dipende anche dal gusto personale. Però, con estrema obbiettività, riconosco che l’inverno (passatemi il turpiloquio) sia una stagione armocromatica <<cazzuta>>, ops, affascinante!



Infatti, se fate un sondaggio, tutte vogliono essere un inverno! Tutte o quasi..
Purtroppo, aggiungerei, perchè la bellezza dell’estate o della primavera a mio modestissimo avviso non hanno rivali.
L’Ambiguità secondo me è tipica delle stagioni fredde (estate inclusa); permette di far vedere ciò che vuol far vedere, e cattura con qualche piccola occhiata voyeuristica la vostra anima oscura,che tutti abbiamo,nessuno escluso,santi compresi…
Drammaticità
Teatralità
Fragilità, vulnerabilità
Aggressività
Innocenza
Controsensi
Imprevedibilità
Tenerezza (Natale)
Mistero
Magnetismo
Inverno fatto di contraddizioni, come il clima circostante.
Può essere insieme contadino e aristocratico, crudele e gentile, eccitabile e gelidamente distaccato, intimo e distante.
Dato che il 70% di noi è prevedibile, l’effetto di tali contraddizioni è seducente.
Rende difficile da catalogare e induce gli altri a parlare di noi.
Il magnetismo è espresso dagli occhi: a prescindere dal colore, sono profondi, indagatori, carismatici come quelli di Vittorio Gassman, ad esempio, nel film Profumo di donna.
Al Pacino viene dopo. Vittorio Gassman, nonostante recitasse la parte di un non vedente, esprimeva magnetismo.
Non a caso Gassman ed Al Pacino sono entrambi inverni profondi.
Chiudo questa prima parte sull’inverno profondo in armocromia con un pezzo del film BATMAN BEGINS. L’emblema maschile di questa stagione.
“Tu sei all’inferno, uomo piccolo. E io sono il diavolo.”
“Tu non sei il diavolo… sei allenamento.”
“Isolamento!” “Perché?”
“Per protezione.” “Io non voglio protezione.” “Protezione per loro.”
“E quale sarebbe la via che Ra’s Al Ghul mi può offrire?” “La via di un uomo che condivide il tuo odio per il male, e che desidera servire la vera giustizia. La via della Setta delle Ombre!” “Siete dei vigilantes.”

“No, no, no, un vigilante è un uomo sbandato che si getta nella mischia per la propria gratificazione. E che può essere annientato o… chiuso in prigione. Invece… se ti tramuti in qualcosa di più di un semplice uomo, se consacri te stesso a un ideale e se nessuno riesce a fermarti… allora diventerai tutta un’altra cosa.” “Che cosa?” “Una leggenda.”
Per instillare la paura negli altri… devi prima imparare a dominare la tua.
La morte non aspetterà che tu sia pronto. La morte non ha riguardi e non è leale e… a scanso di equivoci, qui vedrai in faccia… la morte!
Sai perché cadiamo, Bruce? Per imparare a rimetterci in piedi.
La mia rabbia supera il rimorso.
Tu sai come sparire… noi ti insegneremo come si fa a diventare invisibile.
Studia sempre il terreno di scontro.
La teatralità e l’inganno sono strumenti potenti.
L’addestramento è niente… la volontà è tutto!
La collera ti dà tanta forza, ma se le dai corda… ti può distruggere.
Per vincere la paura devi diventare paura.
Devi diventare un pensiero orribile. Uno spettro. Diventare un’idea!
“Allora, che ne dice?” “Nera si può avere?”
“Perché i pipistrelli, signor Wayne?” “Perché mi fanno paura.”
L’ignoranza è beata, amico mio. Non farti carico dei segreti pericolosi di gente temibile.
“Chi sei, chi diavolo sei, tu?” “Sono Batman!”
“Bella macchina.” “Dovresti vedere l’altra.”
Non è tanto chi sono… quanto quello che faccio che mi qualifica.
BATMAN BEGINS

Scheda tecnica dell’Inverno Profondo in armocromia
Vip di riferimento: Monica Bellucci, Anna Bessonova, Juliette Binoche, Sandra Bullock, George Clooney, Ben Affleck, Penelope Cruz, Johnny Depp, Robert Downey Jr., Colin Farrell, Marta Gastini, Salma Hayek, Jennifer Hudson, Mats Hummels, Takeshi Kaneshiro, Kim Kardashian, Keira Knightley, Joe Manganiello (True Blood), Demi Moore, Jamie Murray (Dexter), Lana Parilla (Once Upon a Time), Freida Pinto, Keanu Reeves, Krysten Ritter, Winona Ryder, Bruce Springsteen, Maria Grazia Cucinotta, Frank Zappa, Nina Zilli, Vittorio Gassman, Alessandro Gassman, Alessandro Tenco, Frida Khalo, Benicio Del Toro, Arisa, Asia Argento, Carmen Consoli, Laura Pausini, Francesca Chillemi.
È tipico pensare che per essere Inverno Profondo si debba essere persone scure di pelle, occhi e capelli <<modello Maria Grazia Cucinotta>>. Non è così, o meglio non solo.
Le persone Inverno profondo possono avere qualsiasi colore di pelle.
Ci sono Inverni Profondi castano chiaro, castano scuro, pelle medio-scura (Salma Hayek) o pelle chiara (Keira Knightley).
Mi son ripromessa di non mettere vip, ma solo ragazze <<reali>> !
Devo dire che sono fortunata perchè sono una più bella dell’altra e tutte ragazze varie come tipologie.




Caratteristica Principale : Profondità
Caratteristica Secondaria : Temperatura neutro-fredda
Livello di contrasto: Alto
La stagione Inverno Profondo è un stagione neutra.
L’aspetto è molto contrastante, profondo e neutro-freddo.
La caratteristica principale è la PROFONDITA’, quindi è fondamentale che i colori siano profondi prima di tutto. Sotto il viso DEVONO essere profondi.
Sono banditi i colori pallidi, i pastelli polverosi; il colore DEVE essere pieno e scuro, dal sottofondo nero.
La temperatura è fredda/neutra, indi per cui i colori devono essere freddi/neutri, assolutamente nulla di caldo (avete dei marroni, ma sono freddi).
I colori sono ricchi, l’intensità è alta con il valore da molto chiaro a molto scuro.
Come suddetto, vicino al viso i colori devono essere scuri e profondi, portati a contrasto con un colore chiaro (non pastello, mi raccomando).
Colori come il nero, rosso assoluto, bordeaux, blu marino scuro, verde smeraldo, tutti i colori ghiacciati (chiarissimi, da non confondere con i colori pastello), melanzana, verde pino, viola scuro.
I colori da evitare come la peste sono: i colori slavati, pallidi, e i toni del marrone dorato, pesca, beige, camoscio, oro vecchio, arancione, rosso mattone, lilla.

I colori molto accesi invece hanno poca profondità e questa stagione vive di profondità, le togliete l’essenza, il risultato è che non vi valorizzerete mai al massimo.
Il contrasto è FONDAMENTALE, il suo uso corretto ha lo stesso effetto dei colori sbagliati.
L’inverno profondo ha il contrasto alto il che implica che i colori giusti devono essere portati a contrasto tra di loro.
Non basta indossarli ma serve indossarli nel giusto contrasto.
Bianco e nero è l’esempio classico/base per rendere l’idea per l’inverno profondo in armocromia.


Se ci si ostina a vestirsi tutte monocolore, o tutte di nero (prerogativa solo dell’inverno assoluto) si rischia l’effetto prefica!
Una ragazza mi ha chiesto chi era la prefica.
Mi rifiuto di dirvelo, googolate, vi posto un’immagine eloquente sulla prefica!

In maniera più cordiale potrei dirvi <<Maria Sconzolata, Maria Pentita>> etc…
Il contrasto per questa stagione è fondamentale, tutte vestite di nero non sembrerete dark, o versione Emo. NO, sembrereste delle prefiche (nel migliore dei casi), o peggio delle iettatrici.
Fate voi, ho tanto insistito su questo punto, lo sto pure scrivendo, a buon intenditor…
Facciamo un esempio concreto: Martina è bellissima sempre, è una modella dalla bellezza particolare, intensa, fuori dagli schemi.
In questa foto se non ci fosse la chitarra a creare contrasto, secondo me, con tutto quel blocco di nero ci perderebbe un pochino…

Confrontiamola con un’altra foto a contrasto per capire.

Ecco, questa foto è più <<estrema>> come trucco, però il nero non è diretto sotto il viso ed ha le perle rosse che creano contrasto, qui sta decisamente meglio..
Basta anche un accessorio dal colore opposto per creare contrasto.

Qui sopra invece ha un classico bianco e nero che crea molto contrasto, qui è il rossetto che proprio non va: una inverno profondo doc, anche nei nude deve scegliere sempre un colore neutro freddo altrimenti rischia l’effetto <<vecchia>>.
Ecco, qui sotto già va meglio nonostante il beigiolino della pelliccia.

Proviamo a vederla con un colore unico diverso dal nero.

Nonostante il punto del rosso sia il loro (delle inverne profonde) manca sempre qualcosa.
Il nero delle scarpe già crea un po di contrasto. Non so voi, ma per me le manca il <<pepe>> , è piatta.

Ecco. qui è perfetta. Il bianco e il nero insieme agli occhiali le creano movimento.
Trucco:
Taglierei corto dicendo flappers, le donne anni 20.
L’unica descrizione calzante di questa stagione make up è questa.
Smokey antracite, marrone, grigio fumo, marrone (ma il marrone deve essere freddo), per le più fortunate proverei pure un bel blu notte che tanto amo.
Il blu nel trucco è un pochino rischioso perchè enfatizza i difetti, ma devo dire che ho visto delle prove trucco stupende di recente.
Mascara sì, assolutamente e sempre nero.
Matita occhi/Eye liner: nera, grigio antracite, prugna, porpora e nero-marrone.
Rossetti: scuri, berry intensi, rosso sangue, magenta scuri, rosso a base blu (come il Russian Red di Mac).


Alessia la blogger Passionmakeup89.
Lei in realtà è una IPS (inverno profondo soft) secondo me; ma questo rossetto era talmente bello che non si poteva non postare. C’è da dire che lei sa come truccarsi, quindi sa come modificare l’intensità di un rossetto. Non muore nessuno se si trucca da inverno profondo.

Qui ho messo trucchi oggettivamente estremi, ma fanno capire quanto colore e profondità possa reggere la stagione dell’inverno profondo in armocromia!



Stilisti: Se dovessi paragonare questa stagione ad uno stilista me ne verrebbero tanti in mente, ma solo uno possiede la teatralità e la drammaticità ad altissimi livelli: Alexander McQueen, lo stilista dei teschi!
Tra tutti gli stilisti è quello che a mio avviso rappresenta meglio tale stagione.
La sua fantasia dark, rafforzata dalla rinomata abilità tecnica nel taglio e nella costruzione, hanno dato alla sua produzione, anche quella meno stravagante, una portabilità raffinata.
Si è tolto la vita all’apice del successo; ha riproposto un concetto di bellezza attraverso stratificazioni eloquenti e di stampo teatrale. Le collezioni del 95\96\98 sono molto rappresentative. Troviamo il tartan rosso e nero, elementi bondage, tutto molto Inverno profondo in armocromia.
Dolce e Gabbana (collezione del 92\2009) in bilico, tra il boudoir anni 50 e l’abbigliamento burlesque, rappresentano bene questa categoria cromatica.




Sopra ho parlato di trucco ma non ho parlato di occhiali.
La montatura degli occhiali è importantissima perchè indossata direttamente sul viso; essi possono valorizzarlo o penalizzarlo dietro montature non adatte.
La profondità richiede profondità in tutto, anche nella scelta degli accessori.
Le montature ideali per gli occhiali saranno nero-marrone, grigio scuro, viola scuro, rosso berry.
Dovranno essere piene tutt’intorno alla lente per dare contrasto al viso.




Gli accessori comprendono anche i gioielli.
Essi saranno in oro giallo (mi raccomando non vecchio, ma chiaro), oro bianco e platino.
Le pietre migliori sono le pietre in colori scuri, saturi e trasparenti, non opache.
Smeraldo, rubini e zaffiri (scuri), ametiste scure saranno una meraviglia.
Anche sui capelli bisogna seguire sempre la dominante Profonda e il contrasto alto.
1) Mai e poi MAI si deve schiarire il colore naturale.
Schiarire i capelli di una persona Inverno Profondo in armocromia equivale a interrompere il suo contrasto naturale: ad ucciderla, visivamente parlando.
L’immagine di una donna Inverno nei suoi colori giusti è un’ immagine contrastante, drammatica, intensa.
Sia che essa abbia i capelli scuri quasi neri o castani chiari, ci sarà sempre un contrasto intenso tra il colore dei capelli e quello della pelle e degli occhi.
Diminuire questo contrasto significa rompere l’equilibrio e gli effetti saranno sicuramente peggiorativi.
2) Al massimo SCURITE ma MAI schiarite.
3) Evitate i colori caldi (rame/caramello etc.)
La povera Sandra qui pare invecchiata di vent’anni..Ma forse per esigenze sceniche….

Una donna che col suo colore naturale ha un’incisività pazzesca….

4) Personalmente adoro questa stagione coi riflessi violacei, prugna per intenderci.
Parlo alle più giovani che sentono l’esigenza di cambiare.
Provate i viola scuri.



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