Da collezionista di profumi di nicchia era da un po’ di tempo che volevo scrivere un articolo sul legame tra armocromia e profumi…
Devo premettere una cosa: “il profumo è il senso più ancestrale, quello legato ai ricordi e al gusto personale”. Per tale motivo è molto soggettivo, ostile alle catalogazioni.
Io stessa vario molto con i gusti, colleziono ciò che mi emoziona e spesso spazio da generi completamente opposti.
Se penso a mio papà mi vengono in mente zaffate di Monsieur di Givenchy, oppure le colonie inglesi di Creed o Penhaligon’s miste al tabacco delle sue amate sigarette.

Papà non aveva un olfatto particolare, ma era un grandissimo edonista, devo a lui la mia passione per la nicchia, quando stava fuori per lavoro mi comprava sempre un profumino soprattutto di Creed e quando tornava non vedevo l’ora di spruzzarmelo.
Quando l’ho perso ho cominciato a collezionare profumi, eccetto i Creed. Ora che ci rifletto non ho mai più risentito Spring Flowers che fu il mio primo profumo di nicchia.
Se penso a mia nonna invece mi vengono in mente: lavanda, naftalina, tuberosa, fichi e uva fragola.
Preparava sacchettini di lavanda, usava la naftalina contro le tarme ed infestava i suoi cassetti di questa miscela esplosiva, molto puzzolente aggiungerei.
Appena sento odore di naftalina dico a me stessa: “nonna”.
La tuberosa invece la faceva sognare, aveva un adorazione per questo fiore insieme al giglio, ed era ghiotta di fichi e di uva fragola.
Ecco, mia nonna aveva un olfatto fuori dal comune, impressionante, la chiamavamo “cane da caccia”.
Sin da piccola lei e mia mamma mi hanno abituata alle essenze, alla natura, a riconoscere i fiori e le piante. Le sarò sempre grata per tutto quello che mi ha tramandato, un bagaglio culturale notevole che mi porterò sempre dietro perché ormai fa parte di me medesima, è la mia storia.
Tuttora quando mi manca, faccio una scorpacciata di uva fragola, e di recente mi son fatta fare un profumo apposta che odorasse di uva fragola.
La cantante Madonna ad esempio armocromaticamente è un’ Estate Soft Chiara, ed è una appassionata di profumi alla tuberosa (Fracas di Piguet è in assoluto il suo preferito, il capostipite dei profumi alla tuberosa) perché le ricordano la madre.
Questo per dire quanto i profumi sono legati alle emozioni ed al proprio passato, è una sorta di “autografo emotivo”.

Tuttavia, tornando al discorso iniziale, ogni stagione ha i suoi profumi…
Questo non lo dico io, è la natura che con le sue stagioni ci offre anche i suoi odori.
All’estate appartiene il cocco ad esempio, ylang ylang, la lavanda, la violetta, l’ananas, il fico, i profumi marini c.d. ozonici, le piante acquatiche, le alghe, che ricordano l’odore del mare come il tanto inflazionato Acqua di Sale del Profumum o Dolce & Gabbana Light Blue.
Il profumo di pulito, di etereo, di leggero tanto per capirci…
L’Inverno ha i cuoiati (il profondo secondo me) note asciutte, molto secche a volte, che cercano di riprodurre l’odore caratteristico del cuoio: fumo, legna bruciata, tabacco, betulla, incenso…
Ma non solo, ha note verdi aromatiche come il timo, assenzio, mirto, rosmarino, salvia. Pure la famiglia dei “felciati” può essere invernale.
Invernali sono anche gli agrumati o anche detti esperidati.
Sono ottenuti da oli essenziali ricavati dalla buccia degli agrumi, quali il bergamotto, il limone, l’arancia, il mandarino, il pompelmo, il kumquat, il lime, lo yuzu e così via…
Quest’ultimi sono anche estivi.
L’Autunno col tutto il suo calore ha le spezie, gli oud, l’ambra, la liquirizia, la cannella, il miele, la vaniglia, il sandalo, i mandorlati, il cioccolato, insomma detto in gergo “le bombazze” all’Hipnotic Poison di Dior o Angel di Thierry Mugler per capirci…
Anche i chypré\cipriati sono autunnali, ai quali il muschio animale apporta una sfumatura di tipo boschivo, ricca, umida, terrosa ma allo stesso tempo calda e vellutata, dona una forte “ossatura” alle fragranze. Altra caratteristica importante degli Chypré è che sono solitamente profumi di gran carattere, risoluti, fieri, molto presenti, mai “dolci” ma allo stesso tempo estremamente carnali.
Il cipriato per eccellenza è Chanel N.5, la cui riformulazione ha perso tutta la sua magia.
L’inventore dei cipriati è Francois Coty classe 1917, dopo la sua permanenza sull’Isola di Cipro, da cui deriva il nome, creò questa famiglia olfattiva.
Se avete invece la fortuna di possedere un estratto di Chanel N.5 capirete subito l’odore di quella dolcezza carnale. Bellezza che si fonde all’idea di una donna che dorme nuda, avvolta solo da una goccia di profumo, come di fondo è stato concepito.
E la Primavera?
Beh i trionfo dei fiori: tuberosa in primis, gardenia, gelsomino, mughetto, giglio, glicine, peonia, mimosa, iris (dipende), tutti i fiori bianchi.
Alcuni fruttati come la fragola, la ciliegia, l’albicocca etc sono primaverili..
I floreali sia soliflore, sia bouquet.
Profumi che sanno proprio di femmina nella concezione più “atavica” possibile.
Posso citarvi per farvi capire il genere, visto che le primavere le ho trascurate ultimamente: Fracas di Piguet. Beyond Love By Kilian, Do Son Diptyque, edt/edp, Gardez Moi, Jovoy Paris, Mimosa pour moi L’Artisan Parfumeur, Nuda di Nasomatto, Fleurdenya di Francesca dell’Oro, White Tubereuse di Reminescence, Amor Amor Cacharel, Un Matin d’Orage Annick Goutal edt, Songes Annick Goutal, Spring Flower ed Acqua Fiorentina entrambi di Creed, Perle di Bianca Simone Cosac, Cheap&Chic Chic Petals di Moschino.
Sono solo alcuni questi citati, ma c’è l’imbarazzo della scelta.
E la rosa?
Sua maestà la rosa secondo me può essere sia fredda che calda, dipende da come si lavora, può essere speziata o “ruggiadosa” dipende dalle note che l’accompagnano.
Certo una rosa turca o la qualità Taif lavorata con le spezie insieme all’oud è decisamente autunnale.
La mia preferita, potrei impazzire per quel profumo come pure per l’oud ed i muschi animali.
Di solito in profumeria si narra che ci sono due correnti di pensiero: gli amanti della rosa e gli amanti della tuberosa.
Secondo me è vero solo in parte, sono una patita della rosa e non amavo la tuberosa, troppo “caramellosa” per i miei gusti, eppure di recente l’ho riscoperta e non riesco più a farne a meno.
Il profumo come i gusti sono anche evoluzione e sperimentazione, legati anche all’umore.
Parecchie di voi mi chiedono come si fa a stabilire la stagione di un profumo.
Il metodo più semplice, pratico e lineare è in base alla piramide olfattiva di ogni singolo profumo.
Ad esempio Acqua di Giò di Giorgio Armani per citare un profumo commerciale, conosciuto da tutti, ha una composizione costruita da una perfetta armonia di note agrumate e salate che ricordano l’acqua del mare, a tratti sono pungenti quando si avverte il rosmarino.
L’agrume amaro con sfumature aromatiche di rosmarino, credo anche mirto, e note ozoniche si percepiscono subito, dopo un pochino si fanno largo le note speziate ma sono ammorbidite da un fondo muschiato.
Un muschio bianco non animale i c.d. muschi di sintesi, Galaxolide, Habanolide, Exaltolide quelli che tanto mi stanno antipatici perchè mi danno l’idea del detersivo…
Il profumo a mio avviso è decisamente freddo, da stagioni fredde come l’estate o l’inverno anche se non ho dubbi che appartenga a quest’ultimo, anzi Acqua di Giò è perfetto per l’Inverno Assoluto.
Come pure il conosciutissimo CK One, Calvin Klein è sempre per quest’ultima stagione.
Concludo citando questo:
“Ognuno di noi ha un ricordo,ognuno di noi ha una stagione;
ogni stagione ha il suo profumo”.
Ho trovato questa poesia su internet, non so chi l’abbia scritta altrimenti lo citerei, la prendo in prestito per concludere questo articolo facendo i miei complimenti al suo autore.
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